Historia Magistra N. 19/2015 – Il tempo dell’impegno: intellettuali e Partito Comunista nel Dopoguerra

Il n. 19, ultimo della VII annata di Historia Magistra, reca in copertina il titolo di una preziosa intervista a Tullio Seppilli, patriarca dell’antropologia in Italia, che racconta in particolare “Il tempo dell’impegno”, ossia, come spiega il sottotitolo, “Intellettuali e Partito comunista nel Dopoguerra”.
Fra gli altri contributi, oltre al bell’Editoriale di Pasquale Voza, specialista di studi su Pasolini, dedicato appunto al quarantennale della morte del poeta, particolarmente stimolante il corsivo, di un altro antropologo (aperto alla storia e alle altre scienze sociali), Giovanni Pizza, dedicato a come si crea la paura dell’altro, per colpire la sostanza stessa della democrazia (“ ‘Il vero pericolo’. La regressione totalitaria della democrazia”).
Fra i saggi, segnaliamo quello di Franco Di Giorgi, per la rubrica “Lessico”, su “Solidarietà. Una parola essenziale del nostro tempo”; e quello Francesca Lotti sulla “querelle des femmes” nel Rinascimento italiano (“Cessate di dir male de le donne!”), ricco di testi e documenti originali.
Di tutt’altro si occupa Laura Di Fabio, con una ricostruzione attenta, sulle fonti tedesche, del dibattito e delle pratiche politiche e giudiziarie contro il terrorismo politico negli anni Settanta-Ottanta in Germania (“Legge e ordine”).
Dello stesso periodo, all’incirca, si occupa Francesco Landolfi nell’ampio articolo “L’agenzia del crimine. Fascisti e banditi a Roma (1978-1981)”, che affronta il maleodorante intreccio politico-criminale da cui nascerà più tardi il grumo affaristico di “Mafia capitale”.
Originale la rilettura fatta da Marie Lezowski del romanzo Sotto il nome del cardinale, di Edoardo Franzosini; un modo per mettere a fuoco il complesso, intrigante rapporto fra letteratura creativa e narrazione storica (“Il potere del romanzo e la forza del documento. Storia di un letterato perseguitato tra finzione e storia”).
Per la rubrica “Piccolo e Grande Schermo”, Pietro Adamo, cultore di giallistica e di fantascienza, legge in modo arguto la serie tv statunitense “Cold Case”, dandone una stimolante interpretazione in chiave storico-politica.
Tra le recensioni, particolarmente interessante quella dell’antichista Silvia Giorcelli sul libro di Luciano Canfora, Augusto figlio di Dio.
La polemica è naturalmente assicurata, come in ogni numero della rivista. In questo numero lo troviamo sia nella stroncatura di due libri su Aldo Capitini, esempi di cattiva storiografia, sia nella rubrica di Aristarco Scannabue, che prende a dileggio «l’Unità» fondata da Antonio Gramsci e rifondata, in certo senso, da Matteo Renzi.

Ecco il sommario del N. 19 (2015):

EDITORIALE
Pasquale Voza, Pasolini “inattuale”: a quarant’anni dalla morte

IN CORSIVO
Giovanni Pizza, Il “vero pericolo”. La regressione totalitaria della democrazia
Manfredi Alberti, Se la disoccupazione a due cifre diventa «naturale»

TRA STORIA E POLITICA
Laura Di Fabio, Legge e ordine. La lotta al terrorismo degli anni Settanta-Ottanta nella storiografia tedesca

LESSICO
Franco Di Giorgi, Solidarietà. Una parola essenziale del nostro tempo

LAVORI IN CORSO
Francesca Lotti, «… Cessate dir male de le donne!». Echi della querelle des femmes europea nel primo Rinascimento italiano (1520-1540)
Francesco Landolfi, L’agenzia del crimine. Fascisti e banditi a Roma (1978-1981)

INCONTRI
Il tempo dell’impegno: intellettuali e Partito comunista nel Dopoguerra. Incontro con Tullio Seppilli, a cura di Sara Alimenti e Daniele Parbuono

LA CASSETTA DEGLI STRUMENTI
Luigi Cajani, Il ritorno di Hari Seldon. Dalla psicostoriografia alla cliodinamica

IN RETE
Elena Schembri, Un archivio per studiare il movimento operaio
Roberta Biasillo, Esercizi di visualizzazione interattiva

STORIE DI CARTA
Marie Lezowski, Il potere del romanzo e la forza del documento. Storia di un «letterato perseguitato» tra finzione e storia

PICCOLO E GRANDE SCHERMO
Pietro Adamo, “Cold Case”. La storia dal basso e da sinistra?

FERMALIBRI
Silvia Giorcelli Bersani, Tutte le verità (e menzogne) su Augusto
Vincenzo Sorella, Tra Rivoluzione e Impero. Un atlante per capire l’Italia tra Sette e Ottocento
Steven Forti, Il peso della identità. Il caso basco

SCHEDE
Opere di Valerio Gigliotti (Roberto Alciati), Antonio Labriola, a cura di A. Savorelli (Luigi Punzo), Renata Ciaccio (Marco Bettassa), Marcello Montanari (Angelo d’Orsi), Carolina Simoncini (Maria Chiara Locchi), Emanuele Felice (Giacomo Gabbuti), Luciano Brancaccio, Carolina Castellano (Ciro Dovizio), Nunzia Augeri (Alexander Höbel), Pasquale Iuso (Luigi Cappelli), Federico Paolini (Cristina Accornero), Cesare Pianciola (Marco Scavino), Boris Pesce (Saverio Luzzi), Federico Tenca Montini (Marina Rossi), Christian Marazzi (Sara Sappino)

PRODUZIONE PROPRIA

RACCOLTA CARTA
Angelo d’Orsi, Meglio l’oblio. In margine a due libri su Capitini

BUONE E CATTIVE NOTIZIE
Gualtiero Marini, Il ritorno di Malatesta, «operaio del braccio e della mente»
Marina Penasso, La “Umberto Barbaro”: un’altra biblioteca a rischio

L’ANGOLO DI ARISTARCO
C’era una volta “l’Unità”

Abstract N. 19-2015 (PDF – 83 KB)